Solo di tipi commerciali di acciai inossidabili ce ne sono una sessantina.
Cominciamo dal più comune, l'AISI 304 detto anche 18/8 dalle caratteristiche meccaniche molto mediocri. Non resiste gran che alla corrosione degli acidi forti. se si va su di temperatura (gli 80°C) i cloruri lo perforano in corrosioni itergranulari come fosse polenta. Ottimo per i corrimano di un Centro commerciale in collina all'aperto, se lo metti vicino al mare le corrosioni per modifica del grano nella saldatura a TIG hanno provocato nel giro di 2 anni crateri notevoli. Il resto è a specchio. Come tiranti non protetti in terreno acido e iniezioni di cemento (basico) nonè un gran che: a parte che il carico applicabile è irrisorio, la corrosione del colletto fra terreno e cemento è vivace. Altri metodi come i protettivi a base silicati e acrilici e altri materiali sono più economici e risolvono meglio il problema.
Per l'AISI 316L le cose vanno meglio. Inalterabile per decine di anni nel civile a temperatura ambiente, solo l'AISI 316L marino di eccellente qualità (e di costo agghiaciante) resiste alle formazioni di crateri nei punti di evaporazione negli scambatori di calore fiamma-acqua. Anche qui c'è cosa divertirsi a dover evitare punti caldi. Con l'acqua marina a temperatura ambiente si comporta bene, sfiga vuole che se vuoi far scambiatori di calore acqua dolce/acqua marina cominciano a comparire corrosioni e depositi. E una volta che è partita la corrosione ..... Pitting!
Andiamo sull'AIsi 321. Per il petrolchimico. Resiste anche ai composti solforosi e alla fiamma. Nessun difetto. Tranne che la lavorazione è una fetecchia. Per i costi di "quello buono" e per le "saldature fatte bene e a prova di corrosione" buon divertimento.
Adesso è il turno dei martensitici Aisi serie 400.
Dei veri miracoli di tenacia quando bonificati, ci sono 4 ditte che li fanno decentemente resistenti alla corrosione. A lavorarli l'utensile superrapido con un tornado di emulsione li taglia coe il burro. Basta che l'angolo di spoglia non sia simpatico all'acciaio e quel giorno è meglio rimandare. Si possono saldare, dicono gli altri. Io ci credo, ma per me e' come fidarsi della verginità di una signora che si apparta con i camionisti.
A seconda delle percentuali di cromo e di carbonio (più tutto il resto) si fanno dalle palette per turbine a vapore alle lame di coltelleria professionale. Un tempo anche lame di bisturi.
Ma allora lo producevano in Italia con amore pari agli orafi.
La corrosione è rapida in presenza di salso. Puntini di ruggine intercristallina appaiono dalle prime settimane di esposizione all'atmosfera umida-pH acido. Un buon Aisi 420 bonficato resiste alla corrosione quanto un 304 comune, ma ha una ottima resistenza meccanica e un prezo ragionevole. Ne faccio bulloneria a passo fine, steli per termocoppia, tiranti per meccanica pesante di lunghissima durata e tenacia ragionevole.
Quando il capo officina trovava nei disegni i particolari con questo metallo, sapeva di doversi cimentare in forature profonde senza incrudimento, in parti che sarebbero state cromate a spessore per ncrementsre durezza e resistenza alla corrosioe, poi rettificate.
Altre osservazioni sulla corrosione?
A temperature sopra i 100°C non mi sono mai fidato dela superfice esposta: sempre cromata a spessore.
Se a secco si andava ai 200°C. senza condensa. Benissimo anche in campo alimentare con sughi acidi, ma stranamente l'AISI 316 con certificato alimentare costava molto di più