Si. Con bassa efficienza e su distanze molto brevi, lunghe distanze sono proibitive.
Proseguo.
La possibilità di trasportare energia elettrica senza fili è governato dalle equazioni di Maxwell in generale e dall'ellissoide di Fresnel come spazio utile minimo della parte rilevante del campo. La possibilità di concentrare il campo elettromagnetico in fasci ristretti senza irradiare fuori del campo utile dipende dal rapporto fra antenna e frequenza: realisticamente impossibile a frequenze industriali, discreto a onde cortissime su piccole distanze, è possibile a frequenze microonde, dei centimetri, fattibile a frequenze ottiche. posto che il mezzo trasmissivo sia l'aria o il vuoto.
Bisogna però trasformare l'energia elettrica a frequenza industriale e ritrasformarla all'arrivo in energia elettrica.
Esperimenti del genere erano fatti rudimentali già una quarantina di anni fa dove con un oscillatore a valvola 813 e poche spira in aria si produceva un centinaio di watt qualche megahertz, il ricevitore era costituito da un circuito risonante e accendeva una lampadina di qualche watt.
I tubi al neon della panetteria sottostante davano bagliori.
Ad oggi le massime potenze trasmissibili in continuo industriali sono:
. a onde cortissime: il centinaio di kilowatt, rendimento 50%:
pratica impossibilità di concentrare il fascio elettromagnetico per più di alcuni metri, è vantaggiosa la tecnica di accoppiamento dei circuiti risonanti, il raddrizzatore e il convertitore a frequenza industriale sono realistici.
. a microonde: il centinaio di kilowatt/ il megawatt, rendimento 45%, possibilità di concentrare il fascio in qualche grado;
i convertitori microonde/50 Hz sono da industrializzare per grandi potenze; alcuni studi sono stati proposti in ambito IEEE per la generazione di energa elettrica mediante pannelli solari in orbita e invio a terra con microonde e una antenna grande come 1/6 del deserto del Nevada (1972);
. a radiazione infrarossa: le decine di chilowatt (laser CO2 redimento del 25%; laser in fibra, rendimento 35%), apertura del fascio qualche centesimo di grado, assenza di lobi spuria, in cui il convertitore è del tipo cella a semiconduttore, forse a terre rare, campo da esplorare.
Come vedi la possibilità c'è, limitata ad alte frequenze con tecnologie di gran lunga meno efficienti e più costosi di un elettrodotto (le centinaia di megawatt su centinaia di chilometri con rendimenti totali dell'ordine 80%)
Proseguo ulteriormente dopo aver esaminato i link.
1. la frequenza intorno ai 10 MHz è ottimale come generazione. La sua lunghezza d'onda è di 30 metri per cui nelle dimansion cui tratta l'articolo siamo in condizoni di campo vicino.
2. la spira risonante del diametro di 60 cm è un dispositivo realizzabile a basse perdite eseguendola con treccia Litz a fili isolati fra di loro, di un diametro dell'ordine del/d qualche centimetro
3. Il condensatore di risonanza è dell'ordine delle centinaia di picofarad.
4. Il Q del circuito potrebbe raggiungere il valore di 10.000, perplesso in pratica, l'adattatore di impedenza con il generatore è fondamentale.
5. Il Q del circuito dipende dalla vicinanza di altri oggetti metallici, e varia la frequenza del sistema, un adattatore di frequenza del generatore riduce gli effetti.
Per il ricevitore:
6. il circuito risonante è pesantemente influenzato dal carico. Con un adattatore a pigreco si può prevedere con le attuali tecniche un Q della bobina-antenna dell'ordine di 20, valori superiori posizionando i condensatori con geometrie radiali.
Per il convertitore:
7. diodi disponibili sul mercato per trasformare la RF in corrente continua.
Per il carico.
8. Se si tratta di lampadine, sono favorite le lampadine a gas (tubi al neon) per la loro elevata impedenza, lampadine a filamento sono svantaggiate per dover avere una più elevata corrente.
Per la distanza:
9. Trattandosi di campo vicino, la bobina ricevente influisce sulla trasmittente, in parte deforma il campo,
10. La trasmissione di energia avviene effettivamente con ragionevole efficienza, allontanandosi ci si scosta dall'effetto ddi mutua induzione fra circuiti risonanti.
Dubbi.
11. Ci si pone il dubbio del perchè non siano state usate ferriti per deformare il campo magnetico; forse sono il vero oggetto di studio non ancora presentato.
Conclusioni.
Per potenze modeste e distanze dei metri vi è la fattibilità teorica. Sistemi come lampade LED di emergenza, laptop, caricabatterie wireless, etichette a radiofrequenza, sensori attivi remoti, possono essere alimentati. Trasmissione di elettricità a grande potenza mi trova prudente con la tecnica nota. Dispositivi ad induzione per l'alimentazione di carrelli e veicoli su rotaia sono fattibili e avere vantaggi rispetto l'alimentazione ad avvolgicavo o a conduttore di contatto. E vedo molto favorevolmente questa applicazione in rapporto ai costi di manutenzione e la complessità dei dispositivi attuali, una applicazione che vedo ingegneristicamente valida per potenze fino alla decina di chilowatt, che credo già messa in esercizio.
Per grande potenza e grande distanza punto a punto mi trova perplesso anche per l'elevato irraggiamento elettromagnetico nell'ambiente.