Il fenomeno di amplificazione su un cristallo di germanio toccato con due punte fu scoperto presso i laboratori Bell da due tecnici e rapidamente inventata la tecnologia per realizzare il transitor a giunzione che poteva avere uso pratico prima in germanio, poi in silicio e quindi in arseniuro di gallio. La robustezza, la possiblità di amplificazione, la miniaturizzazione, l'assenza di riscaldamanto e di consumo per il filamento rispetto ai tubi elettronici e la possiblità di integrare in circuiti di più componenti diedero un impulso enorme in campo civile (radioline), professionale (calcolatori, strumentazione) militare (controlli aeronautici e missilistici) spaziale (telecomunicazione, automazione, conversione elettrica).
In pratica il mercato era così assetto di applicazioni che gli studi sui transistor non stavano dietro con investimenti colossali da parte di aziende USA e Giappone.
Non mi risulta alcuna collaborazione USA-URSS sull'invenzione delle fibre ottiche.
Meno che meno di UFO crash.
Le fibre, come tali, soffrivano fino al 1974 di attenuazione tale che conducevano luce per alcune decine di metri (100 dB/km.) Questo era dovuto alla presenza di impurità nel vetro del nucleo e dalla rugosità durante la filatura della preforma (Un cilindro di 2 vetri, il nucleo con indice di rifrazione maggiore, l'esterno con indice di rifrazione minore). Anche le sorgenti erano poco adatte, quali LED dotati di rudimentali ottiche di focalizzazione.
Fra il 1974 e l 1978 furono messi a punto processi di deposizione (CVD) partendo da gas di silice pressochè puri e tecniche di riscaldamento del vetro in filatura per mezzo di bobine di induzione in atmosfera inerte e nel vuoto. Nel 1978 fu annunciato che una nota fabbrica americana aveva realizzato non solo le fibre ottiche con attenuazione sotto i 4 dB/km ma l'impianto di produzione di massa, subito obsoleto da tecniche che si affinavno sempre più.
La filatura delle fibre avevano dimensioni e precisioni del nucleo tali da far sperare in una propagazione della luce "monomodale" nella banda del vicino infrarosso per chilometri. Il problema delle microfratture nella parete del vetro che con le prime fibre era così grande da spezzarle per semplici tensioni proprie o umidità fu risolto sia a livello di qualità del vetro che del rivestimento organico estermo antiumidità. Filature dell'ordine della decina di chilometri era acquisita.
Furono attuati standard con diametro esterno del vetro di 250 micron e interno del nucleo di 9 micron per le monomodali e di 62,5 micron (e 50 micron) multimodali. Negli anni '80-'90 la produzione di fibre e cavi ottici per uso terrestre e sottomarino fu massiccia e standardizzata tanto da avviare la rete mondiale di telecomunicazioni attuale
Fu necessario però aspettare gli anni '80 per avere il mitico laser a diodo da 1 mW 1 GB/sec che avrebbe permesso di sfruttare appieno le potenzialità di comunicazione in fibra. In pochi anni furono bruciate tappe dopo tappe e la velocità dei laser sembra avere limiti straordinari (20 GB/sec nel 2000, produzione industriale), non sono aggiornato
Contemporaneamane furono messi a punto il fotodiodo PIN ad alta velocità e l'amplificatore a transimpedenza sufficiemtemente veloce per il ricevitore e i vari circuiti digitali.
La Russia rimaneva indietro sulla tecnologia pur essendo leader del vetro, tanto che negli anni '90 importava fibre ottiche per trasmissione dati industriale.